martedì 25 gennaio 2011

Per un pugno di luce...

Mai titolo più adatto ... sabato sono andato a Pragelato nonostante le 2 1/2 ore di buio disponibili e me le sono godute tutte anche oltre, con bis alla domenica. In barba alla stanchezza, alle cose da fare etc etc... a volte questi maledetti problemi di salute mi fanno proprio deprimere. Dovevo ricavarmi un pò del mio spazio e quindi via.

Si parte di primo pomeriggio, su è bello freddo.Il paese mi accoglie cosi ed mi ci riconosco sino in fondo all'anima:


Monto la roba dopo la solita opera di montacarichi umano ma prima una controllata alla collimazione dell'RC. Come sempre parto dal fuocheggiatore per poi procedere con il telecollimatore su secondario ed infine primario con eventuali iterazioni.

Stavolta, dopo tre volte senza doverlo farlo, ho dovuto ricollimare il fuocheggiatore. Probabile un urto durante il trasporto. Tiro fuori il mitico laser da 2" della Howie Glatter e in 5 minuti sono a posto, basta centrare il laser nella ciambellina-dot del secondario. Per far questo uso il cercatore a mo' di cannochiale in quanto il riscontro può essere solo visivo. L'amplificazione ottica mi consente d'avere una corretta visione diretta del puntamento. Altro mito da sfatare e quello di non stringere collimatori e laser sul fuocheggiatore per non disassarli: se usate laser e collimatori vari, compresi telecollimatori, stringeteli al fuocheggiatore come fareste con il CCD per la sessione di ripresa, eviterete cosi sorprese sgradite.

Allineato il fuocheggiatore all'asse ottico non ho dovuto toccare ne secondario ne primario, tutto in ordine perfetto a conferma del fatto che un urto ha provocato il leggero disassamento. Ancora una volta sorrido pensando a quelli che dicono che portano a spasso questi telescopi senza mai ricollimare, sarò perfezionista che ci vuoi fare.

Sono pronto, il tele è ad acclimatarsi sull'attico in posizione, ne approfitto per scattare due pose al panorama e telefonare a Massimo che, alle prese con il suo CCD e con dubbi amletici più che fondati, è a Torino a fare prove anche lui.





A proposito d'acclimatamento, senza formule alla mano, ho constatato un'ora e 20 minuti circa d'acclimatamento prima di raggiungere il fuoco ottimale, portando il telescopio dai 19°C dell'interno ai -8°C dell'esterno. Questo suggerisce che la prima cosa da fare è mettere fuori il tele a prendere aria ancor prima di armeggiare cavalletti e varie. Se si è corti di tempo, magari si arriva all'ultimo minuto sul posto di ripresa, questo espediente fà sicuramente guadagnare qualcosa.

Sono le 18.30 cominicio con i preparativi di sessione, dopo 15 minuti di messa a fuoco provo la collimazione, urcala!!!!! che soddisfazione !!!! Un mms a Massimo per condividere la conferma di migliaia di prove di collimazione e decisioni sul dà farsi per far lavorare 'sto RC:


Per qualcuno la curvatura può sembrare eccessiva, ma considerando che la superficie reale di ripresa è per effetto del compressore di 23mm per lato e che non è stato usato nessuno spianatore, è un ottimo risultato.

Ottime foto partono da ottimi presupposti, come sempre affermo il 90% della foto è fatta ancora prima di accendere il CCD.

Il seeing è buono per le mie parti, sotto i 3" di FWHM ad inizio serata. Ma il soggetto scelto è troppo basso a quell'ora, mi ero dimenticato di calcolare la montagna del trampolino.

Vado su IC410, per non sbagliare, posizione stategica in orario e possibilità di sfruttare l'H-Alpha per la composizione anche a luna visibile. Riprendo R G B in binning 1 quel che posso compatibilmente con le 2 ore utili e poi passo all'H-Alpha. Sparo subito 20 minuti di posa con la luna in cielo bella visibile, 7nm e non sentirli, ho cosi tanto segnale che sull'istogramma il fondo cielo parte da 1200ADU come in una posa in L. Non farò tante pose quindi non tirerò a bestia, anche perchè nelle mie intenzioni c'è quella di miscelare l'h-alpha ad una luminanza sintetica ottenuta dalle pose RGB quindi sicuramente dei dettagli si friggerebbero nel mix.

Alla fine ecco il risultato, una miriade di sfumature dal magenta al rosso rubino e stelle coloratissime rispetto degli indici B-V rispettivi. Qualcuno dice che è magenta, probabile non abbia mai usato un RC e i colori prorompenti che regala.

Sono ampiamente soddisfatto vista la poca integrazione, si tratta di un HRGB, con h-alpha usato solo per la luminanza con maschere di livello tarate sulla consistenza dell'oggetto nel canale R e non come colore:

IC410 e NGC1893

A mezzanotte sono a nanna, bello stanco pronto per il giorno dopo.
Purtroppo la serata si rivela velata a tratti, proseguo con un nuovo oggetto NGC 1491 una bellissima nebulosa ad emissione.

Le velature rendono difficile la messa a fuoco con cui perdo discreto tempo, il segnale và e viene e le pose ne sono affette. Quindi opto per i colori in binning2 prima di tutto e poi verso l'arrivo della luna, testo la luminanza. Prima 5 minuti ma il soggetto è debole, passo a 10minuti e le cose migliorano, 8 pose in paniere con un problema di rotazione di campo indotto da una non corretta messa al polo.

Per la cronaca il colore senza flat e dark, da elaborare in futuro:


Ed un tentativo d'abbozzo della luminanza con il solo stack e DDP, il soggetto si rivela tosto da tirar fuori, occorrerà una bella integrazione:


Quando non è serata inutile insistere, mi sfogo su M42 con un test tra il serio ed il faceto provando pose da 10 secondi in RGB per tirare fuori le turbolenze del trapezio.

Il verde prende il sopravvento essendo il colore più facilmente trasmissibile come funzione di trasferimento in ordine di tempo d'esposizione, però le stelle sono corrette. Provo in elaborazione la maschera moltiplicativa in combinazione con la maschera di contrasto di PS ed ottengo un risultato presentabile:


A mezzanote sono a letto, se ne parla al prossimo we se il tempo tiene.

Un saluto,
Leo

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