mercoledì 5 agosto 2015

Le polveri di Antares

"Complimenti l'immagine è molto naturale !!" .. "..i dettagli sono naturali ed i colori pure" .....
 
Sono quelle frasi che odio profondamente ... come si fa a dire che un'immagine astronomica, che ha subito pesantissime modifiche di segnale, è molto naturale ... ecco questa è una di quelle immagini volutamente tirata sino all'osso del collo. La continua ricerca di quel qualcosa in più a molti fa storcere il naso invece io la vedo molto positiva come cosa. Affinando tecniche sempre più incisive di estrazione del segnale con il tempo si riesce a farle rendere senza estremo senso di spudoratezza.
 
Mi piacciono le immagini con i colori vividi e contrastati ... mi piacciono le immagini contrastate in frequenza anche se con un pò di rumore, mi piacciono le immagini che tirano fuori l'anima degli oggetti e la loro violenza naturale. Odio le immagini su cui è stato fatto ciò e poi passato un denoise da record .. ecco quel denoise è peggio del rumore stesso. Pazienza poi per le nebulose ma le galassie ... meglio rumorose che con denoise !!
 
Antares si presta bene a questa soluzione, una zona di cielo incredibile che non ha eguali. E' anche una zona molto sfortunata per me, bassissima e sempre immersa nella foschia della valle. Raramente è sfruttabile. Sono anni che ci provavo !!!
 
L'esperienza mi ha insegnato a riprendere queste zone basse e critiche a fine nottata anticipandone il periodo di opposizione. A fine nottate sulle Alpi il cielo è sempre terso nei periodi primaverili ed estivi .. Ho approfittato del cambio di meridiano di Voyager per riprendere l'oggetto mentre ero a nanna ... e finalmente il fuoco automatico con il passaggio al Moonlite mi ha permesso di avere tutto in ordine. Con il robofocus era impensabile il fuoco automatico con l'FSQ.
 
Il colore l'avevo ripreso da St. Barthelemy ma il cielo è peggiore che qua a quell'altezza ... qua ho ripreso la luminanza ... dopo 3 anni .... ho faticato un po' a ritrovare l'angolazione giusta ma il plate solving mi ha aiutato. Qualche scatto e solving per allineare il tutto a qualche decimo di grado di differenza. Per il resto il setup era lo stesso.
 
Si può benissimo pensare di investire anni nelle foto ... non è una bestemmia. Se la qualità dei dati è ricercata con massima cura sono dati che restano per sviluppi futuri e magari inaspettati.
 
Il risultato finale, composto in modalità HDR, specialmente per la parte cromatica. Le sfumature che sono uscite mi hanno lasciato emozionato ... è veramente incredibile la fantasia cromatica e non solo dell'universo. Perché doverla appiattire a tutti i costi ? In nome di quale filosofia elaborativa ?

Antares Stuff
 
Cieli sereni a tutti !
Leo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con te! Estrarre il più possibile senza stravolgere mantenendo perché no un Po di rumore di fondo.....io adoro le immagini "affilate" da un campionamento perfetto dove solo in rare configurazioni si può ottenere ma i risultati sono a dir poco pazzeschi!
P.s.
Bell'idea mettere il moonlite sull'FSQ chissà chi l'ha inventata.....

Alessandro ha detto...

Il campionamento perfetto è un superpotere dei super-astrofotografi, per i comuni mortali come me è una leggenda. Il Moonlite sull'FSQ ?? deve essere stato lo stesso coglione che qualche anno fa per primo c'ha messo anche l'8300 ...

Anonimo ha detto...

ahi ... ho commentato ora il tuo post di luglio 2015 complimentandomi proprio per la naturalezza e in effetti te lo dico spesso.
Da ragazzo come tanti iniziai a suonare la chitarra ...inizi incerti e tanti errori poi un minimo di padronanza e si ha voglia di spaccare il mondo ed è la fase in cui si carica il suono di effetti ... alcuni usavano addirittura un doppio distorsore... poi ci si calma e mentre si diventa più bravi si iniziano a comprendere e a valorizzare altre cose altri aspetti ad esempio il silenzio (che diventa in alcuni casi più importante della nota stessa) oppure l'espressività, il tocco, lo stile.
Io non comprendo molto chi per anni fa la foto della domenica a M8 o a M42...
se uno ha passione non può non sentire la voglia di migliorarsi e di andare avanti
negli anni l'ho sentita forte e il risultato è una esperienza che mi porta ad essere concorde con te ... anche a me piace pompare al massimo estrarre fino all'ultimo fotone ..lo devo anche per rispetto ai soldi e al tempo spesi per questa passione.
Tuttavia spesso una immagine così (l'equivalente della chitarra con due distorsori) manca dell'anima ... magari è imponente ma in un semplice rgb (magari quello relativo alla stessa immagine usato come crominanza) il cielo filtra meglio ... è più naturale, più riconoscibile, meno quadro impressionistico e più Infinito.
A me non piace molto fare nomi ... farò una piccola eccezione : i f.lli Margaro...bravissimi, tutte foto di impatto ... però mi raggiunge, almeno a me, solo la tecnica non la musica.
Il massimo per un imager a mio avviso è mettere la prima al servizio della seconda tanto che la prima quasi scompaia (seppur ben presente con centinaia di passaggi di esaltazione del segnale).
E' questo che io chiamo naturalezza (che è ben differente ovviamente dal concetto di linearità)
Io non mi ritengo ancora a quel livello, per questo ammiro il tuo e sono rari gli imager che sanno utilizzare una grande tecnica producendo nel contempo una immagine che ci parli del cosmo più che di quanto sia bravo il fotografo.
Naturalezza per me è il complimento più grande, tanto è vero che lo dico spesso anche ad uno come Marco Lorenzi che possiede beato lui questa rara caratteristica.
L'immagine di Antares già te lo dissi è fantastica..una delle migliori da me viste!
Molto elaborata, ma nel contempo naturalissima :-)
un caro saluto

Ale Falesiedi

Alessandro ha detto...

Ciao Ale ... ti riporto quello che ho scritto nel post a cui ti riferisci:

Accetto la naturalezza come concetto applicato allo stile e mi fa un gran piacere leggere le tue considerazioni .. se riferita alla naturalezza della foto mi risulta difficile da digerire invece, in quanto di naturale in una foto astronomica cosi elaborata non c'è proprio nulla. Magari ho fatto voli pindarici per far tornare ad una parvenza plausibile il tutto.

Spesso per capire le nostre foto amatoriali ed il loro valore e spessore occorre avere una profonda esperienza, tanto aspetti che rendono foto cosi uniche sono ai più di difficile comprensione. L'unica modo per farle comprendere in lungo ed in largo è dargli "anima" ... con licenza artistica: questo è il motivo per cui se mi dici che la foto è molto naturale lo prendo come un insulto :)

Le foto di Marco sono dei riferimenti mondiali ... almeno per me. Le foto degli altri autori che hai citato vanno al di fuori dei miei gusti personali. In ogni sono foto per me lontane anni luce come risultato, troppo ho ancora da imparare e ahimè spendere. Tornando a quelle di Marco, andando a vederle sino in fondo si capisce che di passaggi ce ne sono stati tanti ... gli è stata data un anima che di naturale non ha nulla ... l'aspetto finale è naturale nel complesso ma la foto ha un'anima che deriva da pesanti passaggi procedurali d'elaborazione, che piaccia o no.

Quello che non mi piace è quando il naturale si riferisce a foto elaborate con 2/3 passaggi minimi come se ciò bastasse ad estrarre tutto quello che c'è .. la scusa è "sono rimasto naturale .. per non creare contrasti che non esistono ..." (che si deve invece leggere come "non sono capace a contrastare quindi lascio come è") come ho letto in un post su di un forum nostrano ... intanto l'immagine nasconde in se le parti migliori. A quel punto meglio non elaborarle ... io la vedo cosi.

Saluti,
Leo